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Gira che ti rigira, sempre lì si torna

Ciaooo,

 

Lo scorso 22 novembre, è ufficialmente uscita la collezione As Roma Bring Back che vede coinvolta la squadra romana e Adidas.

 

All’interno di questa collezione vediamo proposti diversi items, fra cui un’edizione limitata di Gazzelle, con lo stile e le grafiche ispirate alla stagione 1993, anno d’esordio di un giovanissimo Francesco Totti.

 

Il ritorno di Barilla al centro della maglia e lo stemma della lupa, al posto dello stemma, indica l’ennesima collezione che ci vuole riportare indietro nel tempo. Negli anni 80/90 più precisamente.

 

A fine agosto inizio settembre, inizio dell’anno calcistico, abbiamo visto la presentazione di cinque third kit molto speciali e che riportano gli stessi codici elencati in precedenza. La maglie di Arsenal, Juventus, Manchester United, Real Madrid e Bayern Monaco, sono state rivisitate con elementi del passato, cambi di design e soprattutto hanno visto il ritorno del logo a trifoglio di Adidas, utilizzato negli anni 80’/90’, e destinato dagli anni 2000’ solo alla linea Originals o per edizioni limitate.

 

“Il trifoglio”,come spiega Sam Handy, Vice President of Design di Adidas Football, “è simbolo di eleganza, sportività ma soprattutto memoria collettiva del calcio”.

 

Da questo ragionamento, partono i rispettivi design, che vedono coinvolti i colori ma anche gli stemmi di alcune delle cinque squadre; come ad esempio quello dell’Arsenal, che riprende il kit away delle stagioni 94’/95’ e 95’/96’ per i colori, e al posto del solito stemma della squadra londinese, presenta un cannone, simbolo dei tifosi, i Gunners. Oppure il Manchester United, che rende omaggio ai propri tifosi tramite la bandiera che vediamo su fronte della maglia e sostituendo lo stemma con un diavolo. 

 

Tutto che rimanda agli anni 80’.

In aggiunta, la presentazione di questa collezione è avvenuta attraverso uno shooting con le rispettive leggende di questi cinque club, come ad esempio Del Piero, Zidane e Schweinsteiger.

Questi sono solo alcuni dei tanti casi che vediamo sempre più spesso sulle nostre home di Instagram o sui maggior magazine.


Il fenomeno del ritorno all’estetica vintage anni 80’/90’ da parte di moltissime squadre di calcio e brand sportswear, è che la testimonianza che la ciclicità della moda, e quindi il ritorno di molti trend e caratteristiche stilistiche, interessa anche il mondo del calcio.


Come sono solita dire, le squadre di calcio sono dei veri e propri brand, e proprio per questo motivo devono mantenere per forza un’estetica curata e precisa; vediamo sempre di più, squadre che sperimentano colori, materiali, abbigliamento con annesse tecnologie, ma ne abbiamo viste altrettante tornare nella loro confort zone.

Due esempi sono il Manchester United, il quale nella stagione 2022/23 ha indossato un home kit ispirato a quello del 1993/94, e l’Inter che nella stagione 2020/21 ha indossato un third kit ispirato alla maglia del 1998 a strisce orizzontali grigie e nere.


All’interno del panorama moda, l’evoluzione è quasi all’ordine del giorno, e più questo processo va avanti più sentiamo il bisogno di mantenere un rapporto con il passato, quasi per paura di perderci andando troppo avanti. Il futuro ci spaventa e ci incuriosisce, ma forse non siamo ancora pronti a esplorare l’evoluzione a 360°.

Stesso processo succede all’interno del panorama calcistico/stilistico, portando con sé un grande profitto per il club.


La carta della maglietta vintage riportata nei tempi moderni è una carta vincente su ogni punto di vista. In primo luogo, riportare in hype una maglia con un design preciso, fa sì che la memoria collettiva dei tifosi si riaccenda, ricordando i tempi passati. Ed è una strategia molto funzionale, soprattutto nel caso in cui si tratta di una riedizione storica per un anniversario.


Riprendendo il concetto appena citato, il ripristino, come se fosse un computer, ma alla fine è così, della memoria collettiva assicura anche un successo commerciale garantito. Se non bastasse nemmeno questa motivazione, ho un’ultima riflessione, forse la più banale: creando una maglia che riprende un’altra maglia vintage, il bacino di persone interessate aumenta, in quanto sono compresi sia i tifosi attuali che quelli passati, degli anni 80’/90’, che hanno visto apparire per la prima volta quel design sulla maglia.


Nella generazione che vede anche me dentro, la FOMO del vintage è centrale, ci attrae tutto quello che è vintage, come se avessimo vissuto anche noi quel periodo.


Chiudo con un’ultimissime riflessione, se il ritorno del vintage è sempre così idolatrato e apprezzato, ma soprattutto sensato per molti punti di vista, ho paura che in futuro la creatività di chi disegna le maglie da calcio vada a svanire, perchè sarà un continuo riprendere il kit di due/dieci/quindici anni fa, senza avere nuove idee e quindi un’evoluzione del pensiero.


Vedremo.


Bacini, Alisia <3

Immagine scattata da Francesca Scandella. @Scandysss

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